Negozi, paesi e paesaggi
Daniela e Grissini Cravero a Barolo
Negozi, paesi e paesaggi, per l’appuntamento numero 10 della rubrica, ha deciso di fare tappa in una delle realtà più suggestive del Piemonte: Barolo.
Nella centralissima via Roma si trova infatti “Dal Forno dei Fratelli Cravero”, conosciuto in Italia e nel mondo per i suoi grissini stirati a mano da oltre 40 anni. Daniela, proprietaria del negozio assieme al fratello Guglielmo, ci ha parlato proprio di alcuni segreti relativi all’attività di famiglia.
«All’inizio della nostra carriera, io e mio fratello eravamo panificatori e, nel 1979, abbiamo deciso di rilevare il vecchio forno del paese, dove producevamo pane, ovviamente, oltre ad una piccola quantità di grissini stirati a mano, come da antica tradizione torinese. Verso la fine degli anni ’90 abbiamo però deciso di spostare la nostra attenzione interamente sulla produzione dei grissini, una scelta che ci ha sicuramente premiati. Se all’inizio realizzavamo 3 kg a settimana, infatti, ora siamo arrivati a 60-70 kg al giorno e, fortunatamente, da circa 10 anni si è aggiunto mio nipote, il futuro della nostra azienda».
Numeri importanti, ma che non vi impediscono di mantenere un occhio di riguardo verso le tradizionali tecniche di produzione. Come nasce un grissino Cravero?
«Da ormai oltre 20 anni produciamo i grissini utilizzando solo lievito naturale e proponendo 12 gusti diversi: classici, rosmarino fresco macinato, olive taggiasche, peperoncino, noci, nocciole, semi di sesamo, integrali, farro, cipolle, Kamut, mais e 7 cereali. Si parte al mattino con la preparazione degli impasti, seguita dalla “formatura” e, poi, dalla lievitazione, che dura tra le 4 e le 5 ore a seconda della stagione. Dopo avere tagliato l’impasto in strisce tutte uguali, la famiglia Cravero le stira a mano una ad una, come anticipato prima, da ormai quattro decenni».
Un fiore all’occhiello che unisce al meglio gusto e tradizione, ma nel vostro negozio si trovano però altre eccellenze locali e regionali: quali?
«Abbiamo le paste di meliga, torte di nocciola, numerosi prodotti piemontesi come riso, farine, polente, nocciole, creme, tajarin e anche vini. A proposito di vino, abbiamo un secondo locale che abbiamo convertito ad enoteca dedicata, in cui trovare alcune tra le migliori etichette regionali. E a proposito di eccellenze del Piemonte, come dimenticare i prodotti di Beppino Occelli, che ci ha omaggiati della sua presenza in occasione della festa dei nostri primi 40 anni, a maggio 2019!»
Come avete conosciuto il burro e i formaggi Occelli?
«In realtà, conosco Beppino fin da piccola, quando produceva esclusivamente burro, molto apprezzato nella nostra zona assieme ai suoi formaggi, non solo da noi langaroli bensì anche dai turisti sia italiani che stranieri. I prodotti di Beppino più apprezzati sono il burro, le robiole, alcuni suoi “classici” come l’Occelli in foglie di castagno, l’Occelli al Barolo e l’Occelli al pepe nero e bacche rosa, ma anche alcune creazioni più recenti come la tuma d’Feja e la Crava. Durante la stagione invernale, inoltre, i nostri clienti adorano degustare quelli a base di tartufo, come il Crutin».
Parliamo ora di Barolo, invece: quali sono i luoghi più belli da visitare?
«Dopo essere passati dal nostro negozio e aver assaggiato i nostri grissini direttamente dal laboratorio, che si affaccia sulla piazza principale del paese, il mio consiglio è di recarsi al castello comunale di Barolo dove, al suo interno, si trova WiMu (Wine Museum, ndr), il Museo del Vino. Questo è stato allestito dall’architetto svizzero François Confino - lo stesso che ha realizzato il Museo del Cinema all’interno della Mole Antonelliana di Torino - e al suo interno si può vivere un percorso virtuale che ripercorre tutta la storia del vino, dall’antichità fino ai giorni nostri. Molto interessanti, poi, il Museo dei Cavatappi, le varie cantine come, in particolare, le cantine storiche “Borgogno” e “Marchesi di Barolo”. Ma la zona di Langa attorno a Barolo, patrimonio Unesco, è tutta di visitare e da vivere, con bellissime camminate lungo i percorsi segnati all’interno dei vigneti che collegano i vari paesi, per un percorso gastronomico, culturale e paesaggistico indimenticabile».