Sapori & territori

Sapori & Territori: Verzin di vacca

Sapori & Territori: Verzin di vacca

Ecco quindi il Verzin  il protagonista della rubrica Sapori&Territori un delizioso viaggio alla scoperta dei migliori formaggi Occelli  ed i luoghi più affascinanti del Piemonte, grande fonte d’ispirazione per le creazioni di Beppino.

In questa occasione vi raccontiamo un pregiato formaggio erborinato molto saporito, il cui nome è un collegamento diretto con la terra natale di Beppino Occelli.

Il Verzin trae il suo nome dal verzino, o verdolino: si tratta del classico e famoso marmo di Frabosa Soprana, conosciuto già ai tempi dei Romani e utilizzato per alcune tra le più importanti costruzioni in stile Barocco del Piemonte, come la Basilica di Superga, il Santuario di Vicoforte e, a Torino, la chiesa della Gran Madre di Dio, quella di Santa Cristina in piazza San Carlo e la cappella della Sindone. Questo marmo, nemmeno a dirlo, presenta venature che ricordano proprio una fetta del formaggio griffato Occelli.

Il Verzin di Vacca di Beppino è dolce e molto gustoso ed ha una consistenza morbida e cremosa, rendendolo perfetto per essere spalmato su una fetta di pane casereccio e accompagnato con un buon passito o, in alternativa, un ottimo vino di Langa.

Ecco allora un’altra eccellenza capace di soddisfare tutti i palati e il cui gusto inconfondibile non passa mai di moda; tutto questo, con un occhio di riguardo verso le tradizioni, uno dei punti fermi di Beppino e della sua filosofia.

La tecnica dell’erborinatura, infatti, è un tipo di lavorazione casearia scoperta, in maniera accidentale, intorno all’anno 1000. Grazie alla presenza di umidità all’interno delle grotte in cui i formaggi venivano lasciati a maturare, si è infatti notata la proliferazione di muffe con venature tra il blu e il verde.

A proposito di grotte: la zona attorno a Frabosa è ricca di luoghi meritevoli di una visita, primo fra tutti le Grotte di Bossea.

Ecco quindi che assaggiare il Verzin di vacca marchiato Beppino Occelli può essere l’inizio di un viaggio sensoriale all’insegna del gusto e dell’eccellenza, che prosegue con la scoperta dei luoghi che lo hanno ispirato. Qualche esempio? Le già citate Grotte di Bossea, senza tralasciare un’interessante visita nel comune di Frabosa Soprana, con tappa all’Ecomuseo del Marmo e alla cava di Serro; e ancora, tutti i luoghi in cui è possibile ritrovare il marmo di Frabosa quindi, oltre a quelli di cui abbiamo parlato poco fa, molti edifici presenti a Torino, come il Castello del Valentino, quello di Racconigi, il Teatro Regio, Palazzo Madama e Palazzo Lascaris.

In questo modo si conclude così un appuntamento fisso di questi ultimi due anni, voluto fortemente da Beppino, ma non la sua voglia di darea tutti voi l’opportunità di conoscere meglio la realtà che lo circonda.

Stanno infatti per arrivare alcune interessanti e deliziose novità: perché il gusto non si può raccontare… assaggiateli!